domenica 14 luglio 2013

Corsia 8


Roma 2013,  Corsia 8
Abbracciato al mio zainetto con le lacrime agli occhi , mentre sentivo Thunder road nel catino di San Siro , ti ho fatto una promessa. (The promise). Ti ho dato un arrivederci a Roma. E a Roma , sono venuto a trovarti. Promessa mantenuta. Sette lunghe ore in un pullman strapieno. Ho costretto anche Tamara a seguirmi. No , lei non c’era . Ancora una volta non ha voluto conoscerti. Tutto il pomeriggio , sulla spiaggia , non ho pensato ad altro. Aspettavo solo che arrivasse un po’ prima della mezzanotte , orario di partenza.  Saliamo e prendiamo i nostri posti. Di fianco a noi , un signore , pancione che fuoriusciva dalla maglietta  due misure più piccola. (tipo Verdone emigrante al voto in Italia) .  Mannaggia a lui , si è messo a suonare il sax. O forse era la tromba. O il trombone? Un Ronf Ronf molto fastidioso. Non riusciamo a chiudere occhio. Decido che quella musica , non era la stessa per cui stavo  massacrandomi i cosiddetti per sette ore su questo torpedone e mi infilo le cuffiette. Metto , manco a dirlo un mega mix , che feci l’anno scorso. Titolo “Il mio concerto ideale”. Mentre sceglievo i brani ero partito con tutte le buone intenzioni di mettere i soliti 30/33 brani , alla fine c’è ne sono voluti 45. E non riuscivo a scegliere quale eliminare .Come se Bruce potesse avere ancora la forza di fare oltre le cinque ore di concerto. Cretino d’un fanatico. 

Mi carico e riesco ad attraversare la notte . Alle porte di Roma , il concerto si sentiva da solo nelle mie orecchie. Mi sveglio pregustando l’alba di questa grande giornata. L’afa romana si fa' sentire anche se sono appena le 6.40 del mattino.
Trovo mio fratello ad aspettarmi. Mi accompagna a fare colazione al bar del mio compagno di concerto. Mio nipote. Primo concerto del Boss. Il primo con lo zio fanatico.  Lo trovo dietro il suo bancone del bar. Mi vede e come due cretini ci mettiamo a saltare. Lunga è la giornata che ci separa dal concerto. Ci vogliono molte calorie per avere la forze di saltare tre ore . Ricca colazione, quindi . Visitiamo Roma. Mangiamo da fare schifo e andiamo a riposarci. Verso le cinque , ci avviamo dalla Prenestina in direzione Capannelle. Il cielo non promette niente di buono. Parcheggiamo a fatica a  circa un km dall’entrata.  In una via , di un paese che ha visto la mia nascita. Via San Giovanni in Fiore (Comune della Calabria) A Roma ? Roba da non crederci !.  

La fila ai cancelli sembra un labirinto da bestiame affamato. Entriamo e per arrivare sotto palco ci son voluti altri dieci minuti di cammino . Le forze devo lasciarle per arrivare sottopalco o per saltare? Maledetti. Provo a chiamare  il mio amico Mauro. Spero di trovarlo in mezzo a questa bolgia. Fatto. Fortunato . Ci beviamo una birra  e prendiamo postazione. Mi fa' conoscere  la sua compagna. E passiamo il tempo che ci separa dal via a parlare di altri concerti e musica. Mio nipote ascolta due invasati . L’integralista ( o come dice lui il purista della musica)  Mauro, non sopporta l’apertura al palco di Bruce ad altri artisti. L’organizzazione ha voluto far aprire il concerto ad un gruppo di ragazzi romani The Cyborgs . Le maledizioni sono tante. Io invece , applaudo. La luce del giorno scende piano piano , regalandoci un  tramonto da favola. Suggestivi sono gli aerei che ci passano quasi sopra le nostre teste al ritmo di uno ogni 5 minuti . Facciamo scommesse sull’inizio del concerto . Perse entrambi . Poi facciamo scommesse sui brani che vorremmo sentire. Mauro,  Rosalita . Io , Roulette. Accontentati nel corso della serata , entrambi.
Morricone ( che leggo il giorno dopo sui giornali era dietro al palco) dà sempre i brividi e l’inizio è da antologia. Gli spiriti della notte  , Spirit in the night , aprono il concerto ….ed è subito braccia al cielo. “ Can you feel the spirit?" grida la sua voce possente  fuori dal palco. E il suo popolo risponde con tanti cuori rossi disegnati . E capisco che la serata si preannuncia devastante. Mi giro a guardare i compagni di concerto e incomincio a saltare e cantare. All night , All Night. Stanotte , mi sono promesso , non voglio oranghi sulla schiena. Stavolta voglio  liberarmi  di tutto. My Love Will Not Let You Down Badlands , Death to My Hometown  vanno via con un energia davvero contagiosa. Poi il ritmo cambia. Anzi , aumenta e ai primi accordi sembro  un ’esaltato. Posseduto. Grido verso i compagni di concerto ,  Rouletteeeeeeeeeeee.  E il rullare della batteria di Max subito dopo l’attacco della chitarra di Bruce sono un dardo che mi colpiscono direttamente al cuore. Salto e pregusto la mia vincita . Birraaaaa.  Poi assoli virtuosi di chitarra per Lucky Town. Le richieste si fanno avanti e Bruce ne prende cosi tanti di quei cartelli che i musicisti lo guardano con gli occhi di chi sentono una serata da straordinari. Attacca con Summertime Blues  poi  Stand on it , Working on the Highway , Candy’s room  e She’s the one. Ed il prato si trasforma in una discoteca . Brillant Disguise riporta la calma. Ad ogni brano ho provato a chiamare il mio amico Franceschino. Volevo fargli ascoltare qualcosa , come lui aveva fatto con me al concerto di Ginevra. Su Brillant, trovo però la mia Tamara. Alzo il telefono per qualche minuto per fargliela ascoltare.
Nell’oscurità della fine , parte  Kittys back , e ci porta tutti oltre la musica. Ci fa' davvero capire la bravura della E Street band. Sedici minuti in apnea. Dove la fusione della musica non conosce davvero confini. Tutto semplicemente bello. Troppo. Non contento attacca Incident on 57th Street  , fino alla fine della mia vittoria della scommessa. Bruce attacca Rosalita ed io mi volto a guardare Mauro , sopra la nuvoletta. Sentita una sola volta in concerto. Mio nipote , non conosce questa serie di brani. E ci guarda stranito. Gli dico che sta assistendo ad un concerto fuori dal comune e che deve davvero ritenersi fortunato ad incominciare  cosi. Gli dico , ci manca solo NYC serenade …….. e senza neanche farmi finire ecco che Bruce zittisce tutti. Roy attacca col suo pianoforte . Guardo dietro e chiedo lumi a Mauro. Gli chiedo se stesse facendo Lost in the flood. Ma al primo attacco di chitarra acustica di Bruce capisco subito . NYC SERENADE , incornicia una serata da libri di storia. Grandiosa , con gli archi di una grande  orchestra “Roma Sinfonietta” . Venuta fuori dalla semioscurità del palco. Avrei voluto avere Tamara vicino per stringerla . Non si può ascoltare da solo questa canzone. Mai . Bella da morire. Un crescendo di emozioni una dopo l’altra. Una dopo l’altra man mano che gli archi entravano a far suo il brano
..Sono un giovane uomo e parlo a voce alta, sì, vado davvero fiero di te Perciò scuotitela di dosso, perciò scuotiti di dosso la tua vita di strada, scrollati  di dosso la tua vita di città . E salta sul treno, salta sul treno della notte, saltaci sopra, salta sopra il l treno.

Difficile riprenderci dopo questo. Dieci minuti , e ci ha messi tutti ko. Bruce sa essere davvero un grande pugile , quando vuole. Avrebbe dovuto finire cosi il concerto. Saremmo andati a casa pieni di gioia. Ci son voluti quasi oltre 30 anni e molti concerti per ascoltare NYC e mio nipote al suo primo , l’ha ascoltata. Cazzo che fortuna.
Ma siamo solo al sedicesimo brano e Bruce sa che il pubblico italiano è abituato bene.  Shackled and Drawn Darlington County , Bobby Jean , Waitin' on a Sunny Day , The Rising , Land of Hope and Dreams , conclude il concerto. 
Ma nessuno si muove di un millimetro. E come da copione già scritto attacca il suo finale da cardiopalma. Finale che ha visto salti continui e continui svenimenti , da parte dei vicini.  E la voce andava per i cazzi suoi. Mentre i piedi non stavano fermi neanche legandoli. Peccato , poco spazio. Pochi balli.
Una dopo l’altra  , Born in the USA , Born to Run , Dancing in the Dark ( con il solito siparietto. Telefono alla mia amica ballerina per fargliela sentire. Ma neppure lei risponde )  , Tenth Avenue Freeze Out ,Twist and Shout e una Shout interminabile ci massacra per bene . Saluta tutti i componenti della band. Può essere davvero fiero della sua E Street , lui fa' per andarsene ma rimane schiena al pubblico prima del gradino. Non può andare via. La mia promessa è stata mantenuta. La sua deve ancora mantenerla.
Thunder Road mi riporta abbracciato al mio zainetto e alle nostre promesse mantenute. Braccia sulla testa e singhiozzi smorzati. Il cerchio si chiude e con lui uno dei concerti più belli mai visti.
Accompagniamo Mauro e Mariarosa in albergo .  Non abbiamo voglia di rientrare a casa e giriamo in una Roma notturna bellissima . Chiusura ideale di una delle giornate più belle della mia vita.
L’indomani mi sveglio senza voce.  Gianfranco non fa' altro che parlare del concerto. Gli dico che questo è l’effetto Boss. E che l’unico antidoto è riascoltarlo e riascoltarlo e riascoltarlo ancora. Il torpedone che ci riporta a casa è pronto sulla corsia 8. Ci mettiamo seduti e stanco mi riaddormento con Bruce nelle orecchie.
Con quel filo di voce rimasto , l’indomani sulla spiaggia non ho parlato d’altro.. 

Nessun commento:

Posta un commento