mercoledì 4 marzo 2015

Ricordi N° 62 Edoardo Bennato - Un giorno credi ( I buoni e i cattivi 1974)

L’anno scolastico stava finendo e la voglia di andarmene anche. L’occasione si presentò una settimana prima di finire la scuola. Il mio professore mi disse se volevo andare a lavorare a Napoli. Cercavano un aiuto cuoco in uno dei più belli alberghi di Napoli. Non ci pensai due volte. Senza neanche consultare i miei genitori, dissi subito di “si”. Feci il biglietto del treno e solo due giorni prima di partire lo dissi ai miei genitori. La sorpresa fu per loro come un’autentica mazzata. Rifiuti e parole grosse volarono quel giorno. Alla fine la spuntai. Mi ritrovai a 16 anni non ancora compiuti, solo in un treno strapieno. Solo nell’atrio della Stazione di Napoli. Solo nel vagone della metropolitana che mi portava a Mergellina. Solo nella funicolare che mi portava a Posillipo. Quando scesi dalla funicolare e andai verso l’albergo un panorama mozzafiato mi si presenta davanti. La bellezza di quel posto mi aveva accecato. Quando entrai in Albergo e chiesi di Ugo, lo chef di cucina che mi aveva voluto, tremavo. Mi vollero subito bene come un figlio e mi affibbiarono subito il nome abbreviato. Per tutti ero diventato “Ciccio”. Ricordo bene il primo brano che ascoltai alla radio posta sul davanzale della cucina. Una nuova vita stava iniziando.


Ricordi N° 62 Edoardo Bennato - Un giorno credi ( I buoni e i cattivi 1974)


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