E siamo arrivati alla
numero 1.
Devo dire la verità. Ho
fatto pressione su me stesso quell’anno. Perché il disco non mi ha entusiasmato
tanto come i precedenti. Ho sempre detto che quello è un disco da suonare
live in uno stadio (e i concerti dell’85 e non solo quelli, mi hanno dato ragione)
e non da suonare al chiuso di una cameretta. Ho fatto una gran fatica ad
ascoltare nello stesso disco brani come My Hometown e Cover Me. O No surrender e Booby Jean. Devo dire ad onor del vero che è un disco che ho rivalutato col
tempo. Soprattutto al concerto
del 2013 a Milano –
Born in the Usa , che ha fatto tutto
dal vivo.
Quindi al primo posto un gradino sopra il disco di Bruce , metto per
la prima volta un disco italiano. Uno dei dischi che ho amato davvero tantissimo.
Bellissimo a cominciare dalla copertina. Ho sempre pensato che quel disco era
da attribuire anche a Mauro Pagani , perché senza i suoi arrangiamenti non
sarebbe venuto cosi bello. Non c’è un brano fuori posto. Nessuna sbavatura. Sicuramente , per me , il miglio disco italiano finora uscito.
Fabrizio de Andrè Creuza de ma
Bruce Springsteen - Born In The U.S.A.
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