Fra i tanti dischi che Zio
Mario custodiva gelosamente , almeno tre mi sono rimasti dentro più degli
altri. Il primo è una pietra miliare nella storia del rock.
Mentre l’ultimo anno della
scuola alberghiera 74/75, procedeva speditamente , conobbi gli amici della mia
adolescenza. La “ compagnia” come si suol dire. Quelli del "CCVL Collettivo Culturale Via leopardi ". Conobbi prima Billy , poi Francesco
, Francesco, Antonio , Domenico , Giuseppe , Luigi , Luigi , Teresa , Rosellina
, Lucrezia , e Zio Mario. Lo zio , perché era il più vecchio della compagnia.
Con lui avevamo la passione in comune per la musica. Grande collezionista di
musica. A lui devo la conoscenza di quel mondo folk americano di cui sapevo
veramente poco.
I Fairport, dopo averli
ascoltati, mi hanno portato alla perdizione. Mancava qualcosa , nella musica
che ascoltavo…ma non riuscivo a capire cosa. Sandy (Alexandra
Elene McLean Denny ) ha dato la risposta alla mia domanda . Mancava una dolce voce femminile che riempisse
il mio cuore. Quella voce cosi colorita e piena di sfumature mi ha
completamente rapito. Qualche post fa , avevo detto che Van Morrison e Tom
Waits erano i miei piedi. Jackson Browne e Leonard Cohen le mie braccia. Sandy ….beh
lei senza ombra di dubbio , è stata il mio cuore. Ad un certo punto, credevo di
essermene follemente innamorato. La sua morte , il primo giorno di primavera del 78 , ha lasciato un vuoto musicale che ha atteso un po’ la sua
sostituzione, che avverrà solo nel 1981 ascoltando il primo disco dei 10000
Maniacs.
....Ma,aspettavo ancora
qualcuno che facesse ardere quel fuoco che avevo dentro …..
Ricordi N°56 Sandy Denny &
Fairport Convention - Who Knows Where The Time Goes ( Unhalfbricking 1969 )
E dove pensate mi abbiano
portato Richard Thompson e Berth Jansch e Renbourn ? Dritti dritti verso i
Fairport Convention (il primo) e verso in Pentangle ( i secondi) . Gruppi che
per il resto degli anni 70 e per metà degli 80, mi hanno tenuto compagnia. E
ancora oggi , ogni tanto devo ritornare a risentirli. Il bisogno non si può
soffocare.
Ritengo Richard Thompson , uno dei più grandi chitarristi esistenti. Peccato che se ne siano accorti in pochi. Ha cominciato nei Faiport Convention . I gruppi e le collaborazioni che arrivano nel tempo non si contano. Molti suoi album sono anche firmati dalla moglie Linda. E molte collaborazioni insieme ai suoi figli. Famiglia di grandi musicisti.
N°52 Richard Thompson
& Linda Thompson - Calvary Cross (I
Want to See the Bright Lights Tonight
Non fosse morto 40 anni fa
, ne aveva appena 26, quando ci ha lasciati , oggi avrebbe 66 anni. Difficile immaginarselo cosi vecchio . Sono sicuro che è rimasto , come diceva Dylan " Forever Young" nella memoria
dei suoi appassionati. E’ entrato nella mia vita agli inizi del 1975 , quando
era ormai andato via. Ed è stato un compagno fedele in tutti i miei momenti
tristi. Che poi , per me , la sua musica non era triste affatto. Con lui , mi
sono accorto che non stavo costruendo un puzzle , ma un Domino. Uno tirava l’altro.
Proprio come le ciliegie. Ogni volta veniva voglia di ascoltare qualcosa di
simile o addirittura cambiare genere e ritornare agli inizi. Al primo
che aveva incominciato. Incuriosirsi per capire come sono stati travagliati i suoi esordi e
a ruota ascoltare tutti gli altri che ne hanno seguito l'esempio.
Dopo Nick Drake , per me ,
è venuta a cascata tutta quella musica folk
inglese , che fino ad allora avevo solo sfiorato. Un'altro disco da portare in quell'isola.
Ricordi N° 50 Nick Drake - Pink Moon ( full album omonimo 1972)
Un altro tassello si è
aggiunto al puzzle che stavo faticosamente ricostruendo.Un tassello molto importante.
Gioia e dolori si possono ricevere da un “cavallo pazzo”. Gioia e dolori. Un
altro tassello e un altro disco da portare in quella famosa isola , che si trova solo nelle nostre anime.
Ricordi N° 49 Neil Young - Harvest ( album omonimo 1972)
E dopo Jackson volli
approfondire il mondo musica. Oltre alla radio ,compagna fedele , ho cominciato
a comprare i giornali musicali. Dapprima il Ciao 2001 poi vennero Muzak/Gong/Il
Mucchio/Popster/Il Buscadero…..
Volevo assolutamente
coprire il gap , che avevo nei confronti della musica degli anni 60 e soprattutto
gli inizi del 70. Fra questo marasma di informazioni si presenta lui.... Pianoforte
e lampada azzurra sulla testa. Orologio fermo alle 3 e 22 ( presumo di notte).
Quella voce mi ha ammaliato. Un altro caposaldo , dopo Van Morrison e Jackson
Browne , si è aggiunto alla mia vita. Due gambe ed un braccio…..mancava ancora
qualcosa….
Ricordi N° 48 Tom Waits - Closin time full album 1973
“Od doom and fate” ( Il
profeta... della morte e del destino)
Mai ritorno a scuola fu
cosi felice.
Quel 74 mi fece conoscere,
la persona che mi ha accompagnato fino ad oggi. Tanti dischi, alcuni bellissimi
altri meno. L’incontro con Jackson, spicca fin da subito fra tutti gli altri
per la genuinità e il calore che ha saputo trasmettermi. Senza fronzoli alcuno.
Mai artefatto. Per dirla come una sua canzone, sa parlare cosi bene “ad ogni
uomo” in prima persona senza mai sottrarsi alle responsabilità. Canzoni
semplicemente poetiche e immediate e cariche di esperienza vera. Ancora una
volta Massarini ha fatto la sua parte. Quel disco entrò nella mia vita senza
più uscirne. Appartiene a lui come appartiene a me e a tutti i suoi estimatori.
Late for the sky/Fountain of sorrow/Farther on/The late show.
Quella prima facciata poi, l’ho
praticamente consumata.
Nell’altra facciata “ For a
dancer / Before the deluge “ spiccavano di più di The road and the sky e Walking
slow.
Mi feci subito tradurre i
testi da un amico che sapeva bene l’inglese. E non nego che nell’arco degli
anni , fra le mie tante lettere scritte , lo scopiazzai molto spesso.
Insomma , questo è il
famoso album dell’ancora più famosa isola deserta.
Ricordi N° 47 Jackson Browne - Late for the sky full album 1974
Nel 74 feci la mia prima stagione
estiva in cucina. Un bellissimo albergo sullo Ionio. Conobbi molta gente e con
tutti volevo far colpo sfoggiando le mie conoscenze musicali. Ci riuscii,
tranne con la persona a cui volevo davvero far breccia nel suo cuore. Gli
parlavo di mondi musicali per lei senza alcun senso e quell’estate pur di
starle vicino mi feci piacere la musica che lei ascoltava . Nei pomeriggi caldissimi
del 74 i juke box suonavano solo le sue canzoni e con loro vennero i primi veri
baci. Ed io mi stavo perdendo ….
La cotta passò
fortunatamente alla fine della stagione. Il ritorno a scuola mi raddrizzò. Nel corso degli anni , non permisi a nessun'altra donna di portarmi fuori dai miei gusti musicali.
Gli anni 73/74 sono stati molto formativi per me. Sapevo già che la mia scelta scolastica era quella giusta e sapevo che il percorso musicale che avevo intrapreso lo era altrettanto. Il mio futuro , già lo vedevo tra i fornelli e sotto i palchi a vedere concerti. E cosi è stato.
Chiudo questa sezione, delle musicasette del
mio amico , "Santo lui dovunque si trovi ora" con l’ultimo artista. Il più grande. Non sapevo chi
fosse , già mi piacevano i Delirium e quandosentii il suo disco ho associato subito quella voce a quel brano che
avevo sentito qualche anno prima. Devo dire che nel corso degli a venire è stato l’artista “italiano” che ho amato
più tutti. La persona che mi ha tenuto compagnia. Ho amato tutti i suoi dischi fino a quel "Decadancing" del 2011. Spero non tenga fede al suo ritiro e ci
ripensi.
Ricordi N° 45
Ivano Fossati - All'utimo amico (Il grande mare che avremmo attraversato 1973)
Ivano Fossati & Oscar Prudente E' L'aurora ( Poco prima dell’aurora 1973)
In quell'armadio magico. Ho trovato un disco che emanava una magica atmosfera. La sua diversità , in mezzo a quella miniera di musica , me l'ha fatto amare più degli altri. Con i primi soldi , comprai il disco. Il primo Lp di una lunga serie.
Più tardi comprai gli altri dischi di Alan. Molto
belli. Poi si perse in America , tanto da non ritrovarsi più. Penso che si stia
cercando ancora…..
Alcune musicassette , il mio amico , li custodiva più gelosamente dalle altre. Ogni tanto li prendeva e li ascoltava. Io , avevo timore a chiedergliele , vista la sua cura maniacale. Un giorno feci la faccia tosta e gli chiesi cosa stesse ascoltando , e lui mi disse senza troppo pensarci ...."il grande Fabrizio De Andrè". Ne sapevo quanto prima. Azzardai e gli chiesi se potevo ascoltarle. Ed allora , mi disse in che ordine farlo.
Mi piacevano quelle parole complicate. A volte parevano , per me , anche senza senso.
Ancora più senza senso , allora , era il perché mi focalizzavo su un brano piuttosto che un altro. Ascoltavo l’intero disco (ops musicassetta) ma quando arrivavo a quello, ritornavo indietro velocemente per risentirlo. Lo ascoltai ogni sera di quell'anno scolastico. E me ne innamorai follemente anch'io.
Ricordo che avevo fatto un mix , una volta con questi brani. Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e posso sentirli tutti insieme , soltanto con un click. Oggi, posso farveli sentire tutti insieme……con un click.
Questo per quanto riguarda
i gruppi. Aveva anche una miriade di musicassette dei cantautori di quegli
anni. Talmente tante che non sapevo davvero cosa ascoltare per prima. A dir la verità , la prima cassetta che presi , mi è venuto piuttosto naturale. Avevo già ascoltato le sue canzoni alla radio , in particolar modo una , ma non quelle meno conosciute dei primi anni della sua carriera. Ed allora , il mio amico mi consiglio il suo secondo disco. Si chiamava semplicemente Endrigo ed era del 1964. Una brano mi colpi più degli altri. Questo.....
...finisco con il gruppo che mi ha davvero fatto compagnia per qualche annetto . Sicuramente fino alla morte di Demetrio Stratos. Quello degli Area è stato il mio primo concerto .
Ricordi N° 33 Gli Area - Luglio , agosto
settembre nero ( Arbeit mach frei 1973)